14 Aprile 2020

Emergenza COVID-19: la Commissione Europea avvia SURE, lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza

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Lo strumento SURE (temporary Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency), proposto dalla Commissione il 2 aprile 2020, è uno degli elementi della strategia trasversale che la Commissione intende attivare per tutelare i cittadini e mitigare le gravi conseguenze socio-economiche dell’attuale emergenza sanitaria.

SURE ha carattere temporaneo, infatti la sua durata è limitata al tempo necessario per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza. SURE è uno strumento di assistenza finanziaria che dispone della cifra di 100 miliardi di Euro sotto forma di prestiti che saranno elargiti dall’Unione Europea a tutti gli Stati Membri che ne faranno domanda (con particolare riguardo agli Stati più colpiti). I prestiti, concessi a condizioni molto agevolate, si basano su un sistema di garanzie volontarie fornite dagli stessi Stati Membri e sono indirizzati ai settori più bisognosi.

Il sistema di garanzie volontarie (previsto dall’art. 122, par. 1, TFUE) consente alla Commissione di aumentare il volume dei prestiti che possono essere erogati. Solo nel momento in cui tutti gli Stati Membri si saranno impegnati in relazione a tali garanzie, lo strumento potrà entrare in funzione.

 

Cosa finanzieranno i prestiti?

I prestiti aiuteranno gli Stati Membri a sostenere finanziariamente il massiccio aumento della spesa pubblica dovuto all’attivazione e prolungamento di certe misure volte ad assicurare il mantenimento e la protezione dell’occupazione, nello specifico la riduzione dell’orario lavorativo (la nostra cassa integrazione), e il sostegno per i lavoratori autonomi.

Attraverso l’attivazione di uno strumento simile, la Commissione richiede nuovamente una dimostrazione di solidarietà a e tra tutti gli Stati Membri, i quali si impegnano a mettere a disposizione, sotto forma di prestiti, risorse finanziarie supplementari per consentire ai lavoratori europei maggiormente colpiti dalla crisi di mantenere i loro posti di lavoro, percepire uno stipendio, preservare il loro potere d’acquisto e in questo modo contribuire ad una rapida ripresa dell’economia.

 

Fonte: Commissione Europea