Il Buono servizio si configura come beneficio economico per il contrasto alla povertà rivolto ai destinatari finali (persone con disabilità, anziani non autosufficienti, anziani in condizione di fragilità sociale e rispettivi nuclei familiari di appartenenza) vincolato al sostegno del pagamento di servizi a domanda individuale (conditional cash transfer), nella forma di “titolo di acquisto” di servizi a ciclo diurno semi-residenziale e servizi domiciliari, selezionati da apposito catalogo telematico di soggetti accreditati presso Regione Puglia, come costituito a seguito dell’Atto dirigenziale n. 287/2024, finalizzato ad assicurare la piena accessibilità dei servizi essenziali per la persona e le famiglie in presenza di specifiche condizioni di bisogno sociale ed economico, come rappresentate con i requisiti di accesso e i criteri di priorità per l’erogazione dell’intervento medesimo. Il buono servizio è, dunque, un intervento per il potenziamento, la riqualificazione e l’accesso ai servizi socio assistenziali, vincolato all’acquisto di prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie, al fine di sostenere la domanda, farla crescere ed orientarla esclusivamente verso strutture e servizi a ciclo diurno e domiciliari per anziani e per persone con disabilità, che siano autorizzati al funzionamento e di maggiore qualità, nell’ambito di un sistema pubblico di accreditamento. Al tempo stesso, il Buono servizio rappresenta lo strumento primario di sollievo dal carico di cura intrafamiliare per l’assistenza a persone con disabilità ed anziani non autosufficienti, promuovendo una politica del benessere e dell’inclusione sociale fondata sul potenziamento e l’accesso a servizi di qualità che incide indirettamente sul GAP di genere legato al tempo dedicato alla cura, prevalentemente sostenuto dalle donne.