Finanziamento per l'elaborazione di regole di categoria di prodotto nell'ambito dello schema “Made green in Italy ”

Scadenza: 30 giugno 2020
Archiviato

Programma/Ente di finanziamento

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il danno ambientale e per i rapporti con l’Unione Europea e gli organismi internazionali

Bando scaduto

Finalità

Il fine del presente bando è di promuovere la predisposizione di Regole di Categoria di Prodotto (di seguito RPC) nel rispetto di quanto disposto dal D.M. n.56/2018 intende finanziare con il presente Bando le proposte di RCP relative a specifiche categorie di prodotto (prodotti "Made in Italy")

Attenzione! Il "Made Green in Italy" è uno schema nazionale volontario per la valutazione e comunicazione dell'impronta ambientale dei prodotti Made in Italy anche con il rilascio del logo Made Green in Italy.

Le RPC sono regole e requisiti obbligatori e facoltativi necessari alla conduzione di studi relativi all'impronta ambientale per una specifica categoria di prodotto (ma anche contenenti requisiti per l’adesione allo schema da parte dei soggetti richiedenti, addizionali rispetto alle regole di calcolo dell’impronta).

Chi può partecipare

Il presente Bando è rivolto ai “soggetti proponenti le RCP” definiti come soggetti pubblici o privati, costituiti da almeno tre aziende — di cui almeno una piccola e media impresa; che rappresentano la quota maggioritaria del settore della specifica categoria di prodotto per la quale si intende proporre l’elaborazione di RCP all’interno dello schema “Made Green in Italy". Per soggetto pubblico o privato si intendono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: le imprese individuali, le società di persone, le società di capitali, le cooperative, i consorzi, gli enti di ricerca, gli enti locali, le Università.

Attenzione! per quota maggioritaria si intende oltre il 50% della produzione nazionale (fatturato) riferita all’anno solare precedente alla proposta di elaborazione della RCP, ossia alla presentazione della domanda di partecipazione a tale Bando.

I “soggetti proponenti le RCP” non possono essere costituiti da un unico soggetto, ovvero da una sola azienda, fatte salve le associazioni di categoria o i consorzi a condizione che questi rappresentino più del 50% della produzione nazionale di quella categoria di prodotti in termini di fatturato e rappresentino almeno una PMI. I “soggetti proponenti le RCP” sono rappresentati da un soggetto capofila che sarà destinatario del finanziamento di cui al presente Bando;
Alla data di pubblicazione del presente Bando, il soggetto capofila deve possedere i seguenti requisiti:

- Per le piccole e medie imprese, essere in possesso dei requisiti di cui al Decreto del Ministro delle attività produttive del 18 aprile 2005

- Essere in possesso di tutti i requisiti di cui alle dichiarazioni rese ai sensi e per gli effetti del DPR 445/2000

- Nel caso di impresa, essere regolarmente costituita da almeno 2 anni e iscritta nel Registro delle Imprese

- Avere sede legale e/o operativa in Italia.

Entità del contributo

Il budget totale a valere sul presente bando ammonta a 400.000 Euro.

Per ciascuna proposta progettuale è previsto un co-finanziamento del 100% dell’intero ammontare dei costi previsti e sostenuti per l’attuazione delle attività presentate nella proposta progettuale, il quale non potrà comunque essere superiore a 40.000 Euro. In caso di elaborazione di una RCP a partire da una Product Environmental Footprint Category Rules (PEFCR) già esistente a livello europeo, il finanziamento non sarà superiore a 25.000 Euro.

Spese ammissibili

Sono ammesse le seguenti tipologie di spesa, sostenute successivamente alla data di avvio e sino al termine ultimo per la realizzazione della proposta, purché riferibili e funzionali alla realizzazione della proposta stessa:

- I costi relativi al personale direttamente impiegato dal soggetto capofila beneficiario, che non superino il 20% del totale delle spese

- I costi relativi alle attività di consulenza

- I costi per l’acquisto di strumentazione e servizi strettamente funzionali all’attività, inclusa l’acquisizione di licenze per strumenti informatici e banche dati

- Le spese relative agli aspetti logistici

- Le spese generali derivanti direttamente dalle proposte presentate, che non superino il 10% del totale delle spese.

 

Spese non ammissibili

- Le spese i cui documenti giustificativi di spesa siano antecedenti alla data di avvio delle attività, nonché le spese sostenute successivamente alla data di scadenza del termine per la conclusione della proposta di cui al precedente art. 10 (Durata del progetto), salvo proroga

- Le spese non riconducibili alle proposte

- Le spese relative a atti notarili, registrazioni, imposte e tasse

- Le spese di adeguamento a meri obblighi di legge

- Ogni ulteriore spesa non espressamente indicata nell’elenco delle spese considerate ammissibili.

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