2 Dicembre 2019

Indagine Eurobarometro: il 60% dei cittadini UE soddisfatto del commercio internazionale

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Cambia in positivo la percezione dei cittadini sul commercio internazionale. Questo è quanto emerge dai risultati dell’indagine speciale di Eurobarometro, commissionata dal Parlamento Europeo per cogliere le percezioni e le attese dei cittadini in merito alle attività politiche.

Il 60% dei cittadini europei ritiene di trarre personalmente un beneficio dal commercio internazionale. Si tratta di un aumento di 16 punti percentuali, un dato significativo rispetto al precedente sondaggio di 10 anni fa.

L'indagine ha inoltre rivelato che il 71% degli intervistati considera che gli interessi commerciali dei rispettivi paesi siano difesi più efficacemente dall'UE che non dai singoli paesi quando agiscono ognuno per proprio conto.

In merito a questi risultati la commissaria responsabile per il commercio, Cecilia Malmström, ha dichiarato:

"Quando ho assunto questo incarico cinque anni fa, numerose erano le critiche nei confronti del commercio internazionale e del modo in cui la Commissione conduceva i negoziati commerciali. Abbiamo pertanto deciso di riformare il nostro modo di gestire la politica commerciale. Grazie a una maggiore trasparenza, abbiamo voluto creare fiducia. Questo sondaggio Eurobarometro dimostra che i nostri sforzi hanno avuto successo. La percezione che i cittadini hanno oggi del commercio è più positiva di quella che avevano dieci anni fa. La maggioranza dei cittadini ritiene di trarre personalmente un beneficio dal commercio e che la Commissione conduca i negoziati in maniera trasparente. Tutto ciò è molto incoraggiante in tempi di crescente protezionismo e di conflitti commerciali in tutto il mondo!"

La nuova strategia politica della Commissione Europea denominata Commercio per tutti” prevede l’esistenza di mercati aperti, ma senza escludere dei principi importanti per i cittadini quali:

  • i diritti umani e lo sviluppo sostenibile nel mondo;
  • una regolamentazione qualitativamente valida della sicurezza e dell’ambiente;
  • oppure i servizi pubblici nei loro paesi.

Cos'è l'Eurobarometro?

Per Eurobarometro, che nasce nel 1973, si intende una serie di sondaggi di opinione pubblica condotti periodicamente per conto della Commissione Europea in tutti gli stati membri dell'UE. I sondaggi affrontano una vasta gamma di questioni di attualità relativi all'Unione europea.

I risultati dei sondaggi, condotti da TNS Opinion, sono pubblicati dalla direzione generale della Comunicazione della Commissione Europea e il suo database è uno dei più grandi al mondo.

Nel 2007 il Parlamento europeo ha avviato la propria serie specifica di sondaggi Eurobarometro su numerose tematiche riguardo la percezione e le aspettative dei cittadini nei confronti degli interventi dell'Unione europea e delle principali sfide che quest'ultima si trova ad affrontare. L'analisi dei risultati fornisce un quadro dettagliato delle tendenze e dell'evoluzione dell'opinione pubblica sulle questioni europee, sia a livello nazionale che a livello sociodemografico.

Indagine Eurobarometro: alcuni aspetti della relazione

Obiettivi e priorità della politica commerciale dell'UE

Il 54% degli intervistati ritiene che la principale priorità della politica commerciale dell'UE dovrebbe essere la creazione di posti di lavoro nell'Unione. Anche la difesa dell'ambiente e degli standard sanitari dell'UE ha assunto importanza per gli europei: la metà degli intervistati la considera una priorità, con un incremento di 20 punti percentuali rispetto al 2010. Oltre la metà degli europei riconosce al contempo che la politica commerciale dell'UE tiene già in considerazione gli effetti sociali, ambientali e sui diritti umani all'interno dell'UE e a livello mondiale.

Necessità di regole commerciali internazionali

Tre quarti degli europei concordano sul fatto che sono necessarie regole commerciali internazionali.

Fiducia e trasparenza

Secondo sei cittadini su dieci l'UE conduce la sua politica commerciale in modo aperto e trasparente.

Vantaggi degli scambi

Tra coloro che ritengono di trarre vantaggio dal commercio internazionale, il 54% afferma di beneficiare in tal modo di una scelta più ampia di prodotti, mentre il 36% considera che il vantaggio più importante è rappresentato dalla riduzione dei prezzi. Questi vantaggi sembrano essere più concreti per gli intervistati più giovani e per quelli con un più elevato livello di reddito e di istruzione.

Equità negli scambi internazionali

Un terzo degli intervistati ritiene che sia ingenuo contare sul rispetto delle regole commerciali da parte di altri paesi. Più della metà dei rispondenti sostiene che l'UE dovrebbe aumentare i dazi all'importazione nei confronti dei paesi terzi o delle imprese che non rispettano le regole commerciali internazionali.

Conclusioni dell'indagine

I risultati dell'indagine confermano, quindi, l’efficacia della strategia dell’UE “Commercio per tutti” seguita negli ultimi cinque anni, in quanto emerge una correlazione tra le priorità dei cittadini dell’UE e le priorità del nuovo piano.

Nel corso degli ultimi cinque anni, l'UE ha visto entrare in vigore 16 nuovi accordi commerciali, tra cui alcuni molto importanti con il Canada e il Giappone.

Dal commercio internazionale dipendono oggi 36 milioni di posti di lavoro nell'UE, 5 milioni in più rispetto al 2014.

È aumentata l'attenzione nei confronti della trasparenza e dello sviluppo sostenibile, mentre l'ambiente e i diritti dei lavoratori sono diventati una pietra angolare della politica commerciale dell'UE.

Attualmente sono in vigore oltre 130 misure di difesa commerciale dell'UE, che contribuiscono a proteggere 343.000 posti di lavoro in Europa.