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30 Aprile 2019

Fondo europeo per la difesa: previsone per il 2021

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Negli ultimi anni l'Unione Europea ha adottato misure di sicurezza e difesa in precedenza inimmaginabili. D'altra parte l'instabilità e le minacce transfrontaliere alla nostra sicurezza sono in aumento e in questo contesto nessuno Stato può farcela da solo.

Bruxelles, già nel 2017, aveva disposto la creazione del Fondo europeo per la difesa e, in previsione della nuova programmazione 2021-2027, ha deciso di migliorare e potenziare la struttura di questo strumento, piuttosto recente ma allo stesso tempo essenziale, con lo stanziamento di oltre 13 miliardi di euro.

In particolare, mediante sovvenzioni, saranno messi a disposizione 4,1 miliardi di euro per il finanziamento diretto di progetti di ricerca competitivi e collaborativi; mentre i restanti 8,9 miliardi, saranno stanziati per integrare gli investimenti degli Stati membri mediante il cofinanziamento dei costi connessi allo sviluppo di prototipi e alle conseguenti attività di certificazione e collaudo.

Il nuovo Fondo europeo per la difesa

Tenendo presente che l'adozione formale definitiva da parte del Parlamento europeo e del Consiglio non è ancora avvenuta, è stato trovato comunque un accordo sui seguenti elementi chiave:

  • il Fondo europeo per la difesa sosterrà l'intera fase di sviluppo industriale, dalla ricerca allo sviluppo di prototipi fino alle certificazioni;
  • il Fondo finanzierà progetti collaborativi di ricerca principalmente attraverso sovvenzioni;
  • il bilancio dell'UE sarà disponibile per integrare gli investimenti degli Stati membri cofinanziando i costi connessi allo sviluppo di prototipi (fino al 20%) e alle conseguenti attività di collaudo, qualificazione e certificazione (fino all'80%);
  • il Fondo incentiverà i progetti che prevedano la partecipazione transfrontaliera, alla filiera della difesa, di numerose PMI e imprese a media capitalizzazione, offrendo tassi di finanziamento più elevati;
  • i progetti nel contesto della cooperazione strutturata permanente europea (PESCO), se ammissibili, potranno ricevere un'ulteriore maggiorazione del cofinanziamento del 10%, ma il finanziamento non sarà automatico;
  • i progetti saranno definiti in base alle priorità di difesa concordate dagli Stati membri nel quadro della politica estera e di sicurezza comune, in particolare nel contesto del piano di sviluppo delle capacità (CDP), ma potranno anche essere prese in considerazione priorità regionali e internazionali, ad esempio nel quadro della NATO;
  • di norma saranno ammissibili solo i progetti collaborativi che coinvolgano almeno 3 soggetti idonei provenienti da almeno 3 Stati membri o Paesi associati;
  • una quota della dotazione di bilancio compresa tra il 4% e l'8% verrà destinata all'innovazione dirompente e ad alto rischio, che darà impulso alla leadership tecnologica e all'autonomia di difesa dell'Europa a lungo termine;

In linea di principio solo i soggetti stabiliti nell'UE o nei Paesi associati che non sono controllati da Paesi terzi o da soggetti giuridici di Paesi terzi saranno ritenuti ammissibili al finanziamento.

Le controllate di società di Paesi terzi con sede nell'UE potranno, in via eccezionale, essere ammissibili al finanziamento a determinate condizioni, per garantire che gli interessi di sicurezza e di difesa dell'UE e degli Stati membri non vengano messi a repentaglio.

I soggetti che si trovano al di fuori dell'UE non riceveranno alcun finanziamento dall'UE ma potranno partecipare ai progetti di cooperazione.

Lo strumento europeo per la pace

Oltre al miglioramento del Fondo, sarà introdotto un ulteriore strumento. L'Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché Vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, ha proposto con lo strumento europeo per la pace un nuovo Fondo fuori bilancio di 10,5 miliardi di euro, che accorperà in sé i meccanismi fuori bilancio già esistenti, destinati a sicurezza e difesa, con l'intento di superare le attuali carenze e limitazioni.

In questo modo si prevede un incremento di efficacia dei finanziamenti a favore delle missioni e delle operazioni militari compiute nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC). Inoltre, si prevede un'agevolazione dei contributi UE alle operazioni di pace condotte dai suoi partner e un ampliamento della portata del sostegno militare offerto dall'Unione.

In conclusione

Quando nel 2017 fu creato il Fondo europeo per la difesa vennero poste le basi per sperimentare una cooperazione nel settore della difesa a livello Europeo. Visto il successo e la necessità di alcuni progetti, il Fondo è stato a tutti gli effetti integrato all'interno della programmazione 2021-2027.

Inoltre, il Fondo andrà a integrare altri programmi europei come la dotazione di bilancio di 6,5 miliardi di euro stanziata per lo sviluppo di infrastrutture strategiche di trasporto dell'UE (per renderle più idonee alla mobilità militare) e il nuovo programma di ricerca e innovazione Orizzonte Europa del valore di 100 miliardi di euro.

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