PROGETTAZIONE  - 
12 Ottobre 2020

LIFE: partenariato e stakeholder

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In questa pillola di progettazione, estratta dal corso FONDI EUROPEI PER L'AMBIENTE, parleremo delle diverse modalità di partecipazione a un progetto LIFE, della costruzione di un partenariato ideale, del ruolo delle istituzioni pubbliche e della documentazione a cui fare riferimento per la partecipazione.

 

Le forme di partecipazione

Quali sono le forme di partecipazione a un progetto LIFE?
Possono partecipare sia enti pubblici che privati. Una delle organizzazioni partecipanti deve essere il coordinatore di progetto, ossia il rappresentante legale e tecnico per l'intero partenariato, con la capacità finanziaria per investire le proprie risorse e gestire il co-finanziamento europeo. Gli altri partner si chiamano “beneficiari associati” e con il coordinatore condividono la responsabilità di portare avanti il progetto.
 
ATTENZIONE: in altri programmi di finanziamento i “partner associati” sono le organizzazioni che supportano il progetto senza ricevere fondi, mentre per “beneficiari” si possono intendere anche le persone che beneficiano delle attività del progetto e non solo le organizzazioni che ricevono il finanziamento per la realizzazione dello stesso.
 
Ci sono altre tipologie di partecipazione, ad esempio, essere co-finanziatori di un progetto. I co-finanziatori sponsorizzano il progetto tramite risorse economiche, senza avere la responsabilità di agire all'interno del progetto stesso, quindi si tratta sponsor veri e propri che vanno indicati nella proposta.
 
Una forma ancora meno impegnativa è quella di essere autorità o enti che sostengono la proposta, ossia patrocinatori senza un onere economico. Sono molto importanti perché danno atto al valutatore che nella preparazione della proposta si è chiesto il supporto previo degli stakeholder, ossia i portatori di interesse nel settore del progetto.
 
Il beneficiario coordinatore è, dunque, il nodo di una rete ed è colui che comunica alla CE e in particolare a EASME, l'agenzia della CE che si occupa della gestione ordinaria dei progetti LIFE. Quindi, la CE tramite quest'agenzia, invia al coordinatore di progetto i versamenti economici e le comunicazioni ufficiali. Successivamente il coordinatore smista sia le risorse economiche che le informazioni tra i vari beneficiari associati. E’ opportuno che il coordinatore informi anche i co-finanziatori che, come dice il nome, erogano e non ricevono finanziamenti europei, e le varie autorità che sostengono la proposta.
 

Il partenariato ideale

Una domanda frequente è quella sul partenariato: come si costruisce un partenariato ideale in un progetto LIFE?
 
  • Enti pubblici: E’ positivo che il coordinatore di progetto sia un ente pubblico con esperienza in progetti europei perché il personale deve saper gestire le finanze in un'ottica europea con le tecniche e le regole richieste dall'UE, diverse da quelle della contabilità ordinaria degli enti pubblici. E' meglio che sia un ente pubblico perché l'ente pubblico ha la capacità di co-finanziare senza problemi anche attraverso la valorizzazione dei costi di personale che è già pagato. Ciò significa che è possibile dedicare parte delle giornate di lavoro del personale al progetto che viene in questo modo co-finanziato.
  • Università e centri di ricerca: Come beneficiari associati è bene avere delle università o dei centri di ricerca che possono fornire la componente di conoscenza tecnica, dato che i progetti LIFE sono progetti che si basano su dati scientifici ed è importante che durante il progetto qualcuno avvalori il processo che si sta svolgendo per tutelare l'ambiente, ma anche per monitorare i risultati in corso d'opera.

  • Associazioni ambientaliste: Un'altra tipologia di beneficiario può essere un'associazione ambientalista in grado di divulgare i contenuti tecnici del progetto, traducendoli in modo chiaro.

  • Imprese: E' consigliato anche che ci sia un'impresa nel partenariato perché, assieme agli altri attori che abbiamo descritto, costituisce una parte importante dell'economia della società e spesso le imprese posseggono delle competenze tecniche molto elevate nell'ambito di intervento.

 

Il ruolo delle istituzioni

Quali sono i ruoli delle istituzioni nel Programma LIFE? La CE aiuta e sostiene il programma selezionando i progetti, finanziandoli e monitorandone l'attuazione attraverso il suo braccio tecnico, ossia l'agenzia EASME. La CE è coinvolta attraverso 2 Direzioni Generali: la Direzione Generale Ambiente e la Direzione Generale Clima.
 
Qual è, invece, il ruolo dei singoli Stati Membri? Nella maggior parte dei casi, il Ministero dell'ambiente istituisce dei punti di contatto nazionale LIFE i quali collaborano con la CE per definire il Programma LIFE pluriennale, ossia il macro programma da cui derivano i bandi per la selezione dei progetti, e stimolano la partecipazione al bando organizzando delle giornate informative, dando assistenza tecnica e organizzando iniziative che colleghino i vari beneficiari di progetto, ad esempio, la piattaforma delle conoscenze ambientali creata dal punto di contatto nazionale LIFE.
 

I documenti da consultare

  • Linee guida per elaborare progetti
  • Guide alla valutazione dei progetti, rese pubbliche in modo che chi presenta il progetto possa capire quali sono i criteri che il valutatore segue nel dare il punteggio alle proposte
  • Regole generali: una summa di norme che reggono il finanziamento LIFE e disciplinano ad esempio quali sono i costi che si possono includere nei progetti o come deve essere gestito il budget di progetto.
  • Sintesi dei progetti LIFE già realizzati: c'è un LIFE database che contiene una sintesi di 2 pagine dei progetti finanziati finora sulle più svariate tematiche
  • Programma pluriennale: un documento che definisce le priorità di finanziamento biennali del programma LIFE

 

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