PROGETTAZIONE  - 
20 Marzo 2023

Project management e IA: minaccia o possibilità?

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Intelligenza artificiale

Sul mondo digital la discussione spesso si riduce alla famosa distinzione di Eco tra apocalittici e integrati: chi demonizza l'evoluzione digitale come qualcosa di pericoloso, una minaccia da arginare, e chi invece vede in questa crescita un’opportunità da sfruttare.

Dal '64, anno d'uscita del saggio di Eco, ad oggi le cose non sembrano cambiate. Non solo il digitale e le tecnologie avanzate sono entrate nel nostro quotidiano, ma si parla di intelligenze artificiali che potrebbero sostituire del tutto gli esseri umani in alcune mansioni.

Intelligenza artificiale per aiutarci a pensare

In occasione del lancio di FAIR a Pisa, il partenariato nazionale sull'intelligenza artificiale, il professore di Informatica dell'Università di Pisa Dino Pedreschi si è espresso in favore dell'IA in un'intervista pubblicata su Ansa: l'ha definita come uno strumento utile per pensare che non dovrà ragionare al posto nostro, ma aiutarci a farlo meglio.

Il rischio che questi tipi di software possano sostituire l'essere umano togliendo lavoro e mansioni importanti, significa non rendersi conto della componente psicologica della faccenda, secondo il professore. L'essere umano agisce tramite due sistemi: uno rapido e istintivo, l'altro razionale e critico. Secondo Pedreschi, la soluzione starebbe nel sviluppare delle macchine che ci aiutino a pensare e che sappiano interfacciarsi con il sistema istintivo per evitare di compiere errori.

La riflessione di base da cui partire, quando la sensazione è quella di essere in attesa di un'invasione di robot in grado di sostituirci e annientarci, resta questa: qualsiasi “scelta” presa da una macchina non potrà mai eguagliare una scelta invece guidata dalla mente umana che lascia che le emozioni siano al comando; ma proprio quella macchina può aiutare a ridurre le difficoltà pratiche che spesso quelle emozioni causano.

Project management: AI come nuova competenza

Come si inserisce una riflessione del genere nell’ambito della progettazione? Il progettista potrebbe trovare in software come ChatGPT di OpenAI strumenti utili per elaborare un contenuto con una velocità maggiore e aumentare il suo livello di produttività. La domanda che si pongono gli specialisti di project management è: come l'intelligenza artificiale può dare un effettivo supporto alla pianificazione e alla gestione dei progetti?

L'AI dovrebbe essere considerata come una nuova competenza per cui è necessaria una solida formazione: come nuovo strumento va analizzato e sperimentato. Quello che un progettista può fare oggi è formarsi e sfruttare le potenzialità di una tecnologia come questa, senza dimenticare che per alcuni passaggi è necessaria una revisione accurata. Un progetto pilotato dall'AI ha necessità, almeno in questo momento di sperimentazione, di essere supervisionato dall'essere umano.

IA applicata al project management: minaccia o possibilità?

È utile interrogarsi sul futuro del project management, soprattutto se pensiamo ad un dato interessante emerso dall’analisi pubblicata sulla Harvard Business Review: solo il 35% dei progetti è considerato di successo a causa del basso livello di maturità delle tecnologie disponibili. Da questa analisi, infatti, si è evidenziato come la maggior parte delle organizzazioni e dei responsabili di progetto utilizzi ancora strumenti e applicazioni che non si sono evolute molto negli ultimi decenni.

C’è da chiedersi allora: l'IA applicata al project management è una minaccia o, invece, una possibilità? Il lavoro del progettista verrà messo a rischio o riuscirà a trarre vantaggio dalle nuove tecnologie? Considerato che secondo Gartner entro il 2030 l'80% delle attività di project management sarà gestito dall’IA, è fondamentale prepararsi ad una grande rivoluzione e cambiamenti radicali.

Applicare l'intelligenza artificiale al processo gestionale dei progetti potrebbe significare ridurre tempi e costi, aumentando la qualità del risultato. Il settore del project management subirà un cambiamento significativo: la tecnologia avanzata, come si legge nell’approfondimento dell’Harvard Business Review, migliorerà presto la selezione e la definizione delle priorità dei progetti, monitorerà i progressi, velocizzerà i rapporti e faciliterà i test. I project manager, coadiuvati da assistenti di progetto virtuali, troveranno il loro ruolo più incentrato sul coaching e sulla gestione degli stakeholder, che sull'amministrazione e sulle attività manuali. In un contesto del genere, in cui l’intelligenza artificiale potrà favorire un cambio di paradigma nella gestione dei progetti, si apre anche la possibilità di un approccio differente e di rilievo nell’attuazione di investimenti e riforme del PNRR.

Nuove frontiere per i progettisti

Si aprono così nuovi scenari per i progettisti che saranno chiamati a rivedere il proprio lavoro, assumendo un ruolo attivo per accompagnare il team lungo questa transizione digitale. Il progettista dovrà formare il team, renderlo capace di metabolizzare il cambiamento, ma soprattutto identificare i deficit di competenze tecnologiche dei collaboratori allineando il gruppo di lavoro su un certo livello di standard qualitativi. Applicare nuovi modelli operativi e sfruttare nuovissime tecnologie come ChatGPT4, non significherà quindi dimenticare o sminuire l’importanza delle interazioni umane; anzi, il progettista sarà chiamato a dedicare parte del suo tempo lavorativo nel supportare il team, coltivando e diffondendo all’interno dell’azienda una cultura "ad alte prestazioni", capace di sfruttare le funzioni "intelligenti".