PROGETTAZIONE  - 
27 Settembre 2022

Valutazione d'impatto di un progetto: cosa significa?

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Generare un cambiamento, produrre un miglioramento è lo scopo di ogni progetto di utilità sociale che sia diretto a recare beneficio: cosa significa misurare i risultati e quali parametri devono essere presi in considerazione nella valutazione d'impatto di un progetto?

Durante il ciclo di vita di un progetto, dalla fase di avvio fino alla fase di chiusura, è necessario avere ben chiari gli obiettivi e i risultati che si mira ad ottenere. Ma quali sono gli strumenti per valutare l’impatto di un progetto? Monitoraggio e valutazione hanno lo scopo fondamentale di verificare nel tempo la realizzazione dei risultati attesi e il valore che l’azione progettuale ha generato. Entrambi servono a rispondere alla domanda: risultati e cambiamenti del progetto sono stati realizzati e in quale misura? È indispensabile stimare e dimostrare l’attuazione del progetto, valutarne gli impatti e le conseguenze in termini qualitativi e quantitativi del progetto.

Monitoraggio e valutazione di un progetto: quali differenze?

Il monitoraggio è la rilevazione e registrazione sistematica delle azioni di un progetto, un procedimento continuo di raccolta dati e informazioni che avviene per tutta la durata del progetto. Proprio i dati raccolti grazie al monitoraggio rappresentano la base informativa per la successiva e complementare attività di valutazione: la valutazione d’impatto di un progetto esprime un giudizio sul valore di intervento in relazione a criteri prestabiliti. Il giudizio riguarda i bisogni ai quali il progetto deve rispondere e gli effetti che vengono prodotti.

Se da un lato il monitoraggio è un processo in corso, utile per tenere traccia dei progressi in termini di costi, risorse, attività ed effetti che vengono prodotti; dall’altro, la valutazione fa riferimento a quelle metodiche attraverso cui vengono espressi giudizi e decisioni in ordine alla continuità delle azioni progettuali. Quella della valutazione è un'attività periodica che guarda ai risultati a lungo termine e si divide in tre momenti: ex ante, in itinere, ex post, ovvero prima, durante, o dopo lo svolgimento del progetto.

Valutare significa interpretare: tramite quali parametri?

La valutazione di impatto si basa su un’informazione che viene interpretata al fine di produrre un giudizio. La difficoltà nell’ottenere un giudizio che possa essere ritenuto oggettivo è quella di individuare dei parametri misurabili che possano rispecchiare gli effetti più significativi del progetto. Come individuare indicatori specifici e realmente applicabili?

Un buon indicatore deve rispondere a determinati requisiti che vengono definiti con l’acronimo SMART:

  • specific, deve cioè essere specifico rispetto l’obiettivo che deve essere valutato;
  • measurable, quantitativi e qualitativi, ma tutti gli indicatori devono essere oggettivamente misurabili;
  • available, ovvero indicatori e fonti di verifica devono essere disponibili ad un costo accessibile;
  • relevant, devono essere significativi rispetto l’informazione che si sta cercando;
  • time bound, l’indicatore deve essere valutato secondo un tempo prestabilito.

Una volta stabiliti gli indicatori è necessario identificare la metodogogia, i soggetti coinvolti e gli strumenti di rilevazione. Gli strumenti possono essere diversi in base dal tipo di intervento di realizzazione e dalla fase in cui si trova il progetto. Uno degli strumenti di rilevazione più utilizzati per l'indagine quantitativa e qualitativa è il questionario di rilevazione che può essere somministrato tramite intervista faccia a faccia, autocompilazione o intervista telefonica.

Quando e come programmare la valutazione?

Così come il monitoraggio, anche la valutazione deve essere pianificata sin dall’inizio. Deve essere condivisa con tutti i partner e deve essere predisposta prima dell’avvio del progetto in un piano che spieghi: il perché della valutazione, lo scopo, chi userà i risultati del processo valutativo e a cosa serviranno. Cosa si valuta? Quali sono gli aspetti che ci interessa valutare e rispetto a quali obiettivi? Quali sono le fonti e gli indicatori che verranno utilizzati? Ma anche: chi parteciperà al processo valutativo?

La valutazione, infatti, può essere interna (condotta dai partner del progetto) o esterna, ovvero affidata a soggetti terzi al partenariato. È importante anche il "quando" (stabilire cioè in quale momento sia cruciale raccogliere e interpretare le informazioni) e il "quanto" (quante sono le risorse finanziarie dedicate al piano di valutazione e a chi sono destinate le informazioni raccolte?). Il piano di valutazione è, quindi, una prima traccia per condurre le attività di valutazione lungo tutte le fasi del progetto, un documento dinamico aggiornato in corso d’opera. In linea di principio la valutazione si conclude con un giudizio in merito a determinati criteri (rilevanza, efficienza, efficacia, impatto, sostenibilità), ma per valutare ciascuno di questi aspetti è necessario capire quale sia la caratteristica che può guidare nella valutazione.

Teoria del Cambiamento e Quadro Logico

Infine, parlando di impatto di progetti sociali è interessante far riferimento alla Teoria del Cambiamento e al Logical Framework o Quadro Logico: si tratta di strumenti che supportano la coerenza e la logicità dei progetti e quindi ne facilitano la valutazione. Una delle ragioni che rendono difficile monitorare e valutare l'esito di un progetto è, infatti, il fatto che non sempre gli obiettivi vengono esplicitati in modo chiaro e distinto. Quali sono i nessi logici che fanno sì che le azioni svolte portino a raggiungere gli obiettivi previsti? Qual è il cambiamento auspicato che giustifica l'azione progettuale? Tra gli strumenti di progettazione più utilizzato il Quadro Logico rappresenta una matrice di progettazione utile per definire in maniera chiara i diversi elementi di un intervento progettuale e per visualizzarli in modo efficace e sintentico.